Per il petrolio è stata la miglior settimana dell’anno: il prezzo del barile ha guadagnato oltre il 9% sia nel caso del Brent – tornato sopra 52 dollari – che in quello del Wti, di nuovo vicino a 50 dollari per la prima volta da oltre due mesi. L’evento è di grande rilevanza per il mercato, perché contribuirà ad accelerare ulteriormente il calo delle scorte petrolifere, che in alcune aree del mondo sta già avvenendo a ritmo sostenuto. Negli Stati Uniti in particolare, il Paese che offre i dati più puntuali e visibili le scorte commerciali di greggio sono già scese di oltre il 10% dal picco di marzo e a 483milioni di barili sono ai minimi da dicembre. Uno scenario quasi perfetto per l’Opec e i suoi alleati, che tuttavia si appresterebbero a convocare d’urgenza il Comitato di monitoraggio sui tagli.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza & mercati – Sissi Bellomo (pag. 21)
Kerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
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Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
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