Lo shale oil non fa più paura agli hedge funds, che hanno continuato ad alzare la posta nelle scommesse su ulteriori rialzi del petrolio anche mentre il prezzo del Brent correva verso quota 60 dollari al barile. Si è rafforzata l’esposizione rialzista, ma ancora più significativa è stata la riduzione delle posizioni corte, crollate del 6,6% nel caso del Brent. Mani forti hanno continuato a sostenere il greggio anche nei giorni successivi. Il Brent ieri ha aggiornato il record, chiudendo a 60,09 dollari al barile (+0,8%), il Wti è salito a 54,15 dollari (+0,5%). Sauditi e russi sono riusciti a convincere che i tagli produttivi continueranno per tutto il 2018 e la domanda petrolifera continua a correre più dell’offerta, riducendo le scorte. Jp Morgan ieri ha alzato di ben 11 dollari la previsione sul prezzo del Brent nel 2018, portandola a 58 dollari.
Fonte: Il Sole 24 Ore Finanza & Mercati – Sissi Bellomo (pag. 38)
Kerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2