Subito dopo aver annunciato mercoledì un’intesa preliminare per tagliare la produzione, le quotazioni dei contratti futures sul greggio hanno guadagnato il 6%. Ieri durante gli scambi il trend sembrava continuare. In una seduta caratterizzata dalla volatilità, la qualità Brent è così salita fino a 49,81 dollari al barile, mettendo a segno un rialzo di oltre il 2% ma ha poi chiuso la seduta con un aumento solo lieve, rispetto a mercoledì a 49,24. E’ ancora presto per dire se la fiammata si è già spenta ma le incognite che pesano sull’intesa dell’Opec – un taglio produttivo tra 300 mila e 700 mila barili al giorno da finalizzare alla fine di novembre – sono molte. E mentre Iran e Arabia Saudita sembrano aver trovato un’intesa, un altro potente membro del Cartello frena contro il taglio dei tetti produttivi: l’Iraq ha già fatto sapere che la quota produttiva che gli dovrebbe essere assegnata sarebbe scorretta perché troppo bassa.
Fonte: Il Sole24Ore – R. Bon. (pag. 2)
Kerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2