Sui circuiti elettronici internazionali, le quotazioni del petrolio hanno perso leggermente quota dopo la divulgazione degli ultimi dati sulle scorte in Usa. Secondo quanto comunicato dal Doe, nell'ultima settimana le scorte di greggio Usa sono aumentate di 2,8 milioni a 488,3 milioni di barili, nonostante il calo delle importazioni, scese nello stesso periodo da 8,3 a 7,8 milioni di barili al giorno. Probabilmente l'aumento delle scorte è stato favorito dal calo del tasso di utilizzo degli impianti di raffinazione, a sua volta sceso dal 90,7% all'88,3%. Sono aumentate anche le scorte degli altri prodotti. I prezzi del greggio sono stati spinti al ribasso anche dalle ultime previsioni di BP, contenute nel BP Energy Outlook, dove si legge che la bolla del petrolio durerà a lungo: i produttori si faranno sempre più la guerra per mantenere le loro quote di mercato, assottigliate dalle nuove scoperte per produrre energia da fonte rinnovabile. Questo farà sì che i paesi produttori produrranno sempre più e a prezzi bassi per contrastare la concorrenza. Mercoledì il Paniere Opec, composto da 14 greggi diversi, è scivolato a 52,14 dollari al barile (-0,43).
Fonte: Staffetta Quotidiana
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