Nella partita del gas tra Gazprom e la Commissione europea, è stata quest’ultima a fare la prima concessione concreta. I russi hanno ottenuto il sospirato via libera ad un maggiore utilizzo di Opal, gasdotto cruciale per riuscire ad aumentare il transito di metano via Germania, in quanto collega l’approdo di Nord Stream sulla costa baltica al confine con la Repubblica Ceca. Anche a questa decisione era appeso il destino del piano di raddoppio del Nord Stream, benché il progetto resti per ora nel limbo, a causa di problemi di azionariato e di finanziamento. Gazprom, finora costretta dalle normative Ue a non utilizzare più del 50% della capacità di Opal, avrà d’ora in poi la possibilità – quanto meno teorica- di salire fino all’80% per un totale di 28,2 miliardi di metri cubi (Mmc) l’anno. Secondo la decisione di Bruxelles 18 Mmc saranno di uso esclusivo della società russa e della tedesca Rwe fino al 2033, mentre il resto dovrà essere messo all’asta, riservando non meno del 20% ad altri fornitori di gas.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Finanza e Mercati – Sissi Bellomo (pag. 29)
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