Se, come nel 2009, la disputa energetica tra Mosca e Kiev provocherà lo stop momentaneo delle forniture di gas in Europa, è ancora presto per dirlo. Ma certo l’Italia guarda con attenzione alla ripresa dei colloqui tra i due Paesi oggi a Berlino. L’accordo tra le due sponde scade il 31 dicembre, ma la strada non è semplice per le note tensioni su cui si innesta anche lo scontro tra Germania e Russia da un lato, e Usa dall’altro, sul raddoppio del Nord Stream. Se si arriverà al muro contro muro, però, l’Italia rischia di essere il paese più impattato perché il gas di Mosca copre oltre il 40% del nostro import totale. Per questo motivo il Governo, e in particolare il Mise, sta studiando possibili contromisure. Come in passato, saranno preziosi gli stoccaggi che in Italia sono più abbondanti che in Europa. Inoltre, Snam si starebbe già coordinando con trasportatori e importatori di gas per massimizzare import e rotte alternative (in primis Algeria).
Fonte: Il Sole 24 Ore – red. (pag. 21)
L’Asia è senza gas l’Europa si salva l’Italia ringrazia il Tap
Non c’è mica stato solo il Covid: a luglio ondata di caldo in Asia che fa crescere la domanda di energia per il condizionamento; a settembre un uragano in Camerun, uno dei maggiori produttori di gas, rallenta la produzione di Gnl che alimentaKerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.