Le consegne di petrolio dal Mare del Nord potrebbero restare frenate a lungo, offrendo un involontario aiuto all’Opec. Ineos, la società proprietaria della rete di oleodotti del Forties, si è arresa a dichiarare lo stato di forza maggiore: un atto che fa sospettare la necessità di riparazioni complesse dopo la scoperta di una falla che da lunedì ha imposto la chiusura dei flussi. I mercati energetici tuttavia, dopo un’iniziale impennata dei prezzi, sono già tornati incredibilmente calmi. Al National Balancing Point (Mbp), l’hub britannico, il gas ha cancellato ogni rialzo accumulato da martedì, quando era salito ai massimi a 4 anni. La mancanza del greggio britannico non viene vista come un problema del mercato, che è tornato a concentrarsi sul timore di un’eccessiva crescita dello shale oil americano. L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), nel rapporto mensile pubblicato ieri, si è accordata all’Opec e all’Eia nell’alzare le previsioni sulla produzione Usa: una revisione che sposta per l’ennesima volta il traguardo di un riequilibrio tra domanda e offerta.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza & Mercati – Sissi Bellomo (pag. 42)
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