Dopo aver raggiunto mercoledì scorso i massimi da tre anni ed essere poi ulteriormente saliti (+25% negli ultimi tre mesi), i prezzi del barile di Brent e Wti ieri sono cresciuti ancora, con il primo che ha superato la soglia dei 70 dollari mentre il West Texas Intermediate si è avvicinato ai 65 dollari. Agli ulteriori rialzi dei prezzi petroliferi ha contribuito il rafforzamento dell’euro sul dollaro Usa. Tra i fattori rialzisti si sono anche i timori di minacce di natura geopolitica all’offerta della materia prima in Medio Oriente (in particolare l’instabilità in Iran e Arabia Saudita), la diminuzione oltre le attese delle scorte, anche a causa del rigido invero americano, e la stretta aderenza all’accordo guidato dall’Opec, che coinvolge tra gli altri la Russia, sul taglio (2% entro la fine di quest’anno) delle produzione di greggio.
Fonte: MF – Stefano Caiazzo (pag. 6)
Kerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2