Di nuovo nel mirino il deposito di prodotti petroliferi SeaPad di Genova San Quirico di proprietà congiunta di Eni (80%) e Iplom (20%) che lo gestisce, già oggetto negli anni scorsi da parte del comune di Genova di un progetto di riconversione in favore di attività compatibili sotto il profilo ambientale. Il 29 giugno un comitato spontaneo di cittadini di Borzoli e Fegino ha infatti preso spunto dallo sversamento il 17 aprile nei rivi Pianego e Fegino e nel torrente Polcevera di petrolio greggio fuoriuscito da una falla nell'oleodotto che collega il porto petroli di Genova Multedo alla raffineria Iplom di Busalla per mettere in luce in un esposto presentato alla Procura di Genova anche gli effetti negativi della presenza di questo deposito in un contesto urbano preesistente per il quale non esisterebbe certezza che gli enti competenti abbiano valutato l'impatto secondo nuovi livelli di sicurezza.
Fonte: Staffetta Quotidiana
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