Nel 2015 Eni si aggiudicò, a Città del Messico, nell’ambito di una gara internazionale, con la quota del 100%, un contratto che le avrebbe permesso di sviluppare e sfruttare i giacimenti a olio di Amoca, Mitzon e Tacoalli, nell’offshore del Paese. La prima major petrolifera a ritornare in Messico dopo 77 anni e soprattutto dopo la riforma dell’energia varata nel 2013 che nel giro di un anno ha messo fine al monopolio della compagnia di Stato Plemex. Ieri l’ad Descalzi ha annunciato che la prima perforazione era avvenuta con successo, in uno dei pozzi ubicati nella baia di Campeche. I primi risultati indicano un potenziale più alto di quello stimato originariamente ed Eni è intenzionata a procedere speditamente.
Fonte: Il Sole 24Ore, Finanza&mercati – Celestina DOminelli(pag. 39)
L’Asia è senza gas l’Europa si salva l’Italia ringrazia il Tap
Non c’è mica stato solo il Covid: a luglio ondata di caldo in Asia che fa crescere la domanda di energia per il condizionamento; a settembre un uragano in Camerun, uno dei maggiori produttori di gas, rallenta la produzione di Gnl che alimentaKerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.