Investimenti fino a 32 miliardi di euro, meno carbone e più chimica verde. Ma la parte del leone la faranno ancora l’esplorazione e l’estrazione di petrolio. Non il Libia dove la produzione di greggio verrà ridotta, ma in Egitto, Indonesia ed Estremo oriente. Descalzi, ad di Eni ha illustrato il piano strategico del colosso petrolifero per il 2018-2021: ‘Intendiamo spendere nel settore circa 3,5 miliardi e scoprire 2 miliardi di barili di qui al 2021 in più di 25 Paesi’. A livello geografico Eni punta sull’Egitto, dove ha consolidato la propri leadership grazie al record di produzione nell’area del deserto occidentale e allo giacimento offshore di Zohr. Dal punto di vista finanziario la forza del piano sta nell’enorme liquidità che verrà creata. Se il prezzo del petrolio (Brent) continuerà a viaggiare attorno a 60 dollari al barile, il flusso di cassa supererà gli 11 miliardi quest’anno e quello cumulato sarà di 22 miliardi nel 2018-2021. Sui temi più spinosi come la vicenda Nigeria e le presunte tangenti, l’ad cerca di gettare l’acqua sul fuoco: ‘Sono rilassato perché adesso c’è un processo e abbiamo la possibilità di spiegare quello che abbiamo fatto’.
Fonte: La Stampa, Economia&Finanza – Luca Fornovo (pag. 25)
Sfida verde dell’Europa al mondo: mille miliardi, neutralità Co2 nel 2050
La Commissione europea ha presentato ieri una nuova e ampia strategia ambientale che nei prossimi anni avrà impatto su tutti i settori: dall’industria all’agricoltura, dai trasporti all’energia.Il gas del Tap cerca il raddoppio
Si deciderà a metà 2020 il raddoppio del gasdotto TapEmissioni, meglio tassarle alle frontiere
Per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che servono a fronteggiare l’emergenza climatica, uno dei rimedi suggeriti dalla Presidente della Commissione europea, von der Lyen, è quello di tassare le emissioni per incentivare i produttori