Venerdì scorso Enel Americas, una controllata del Gruppo Enel, è sbarcata a Wall Street, dopo una riorganizzazione che ha semplificato la struttura del gruppo in Sudamerica. C’è anche in corso un piano industriale per il Sudamerica che prevede investimenti complessivi di Enel a livello di gruppo di 7 miliardi di euro e e un processo di ridenominazione e rebranding di tutte le società del gruppo di Enel nel mondo per allinearle ad una sola identità del gruppo. Questo progetto però non sarebbe stato possibile se l’America, negli ultimi 50 anni, non avesse costruito un’architettura per accomodare un sistema aperto e non avesse accelerato le dinamiche della globalizzazione a partire da Ronald Reagan. Ma oggi, il segretario al Commercio Internazionale nominato da Trump ha già fatto sapere che è favorevole a misure di chiusura e protezionismo.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Mario Platero (pag. 19)
Petrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
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