Secondo le ultime analisi, il prezzo del petrolio è molto vicino a nuovi ribassi a causa delle tensioni legate al referendum indipendentista curdo. Brutte notizie dunque all’orizzonte per le società che operano nel mondo del petrolio. E che in Italia, in buona parte, sono partecipate dallo Stato. È il caso di Eni, Saipem e Trevi. Per le ultime due società, che si occupano di “servire” le major del petrolio, il crollo del prezzo dell’oro nero, e la conseguente mancanza di nuove commesse, sono fatali. A essere penalizzato è l’intero business e, in particolare, il valore del titolo in Borsa. Cdp equity ha fiducia che le perdite accumulate sui due fronti saranno recuperabili. Nell’attesa, però, il conto è salato.
Fonte: Il Giornale, Economia – Sofia Fraschini (pag. 22)
L’Asia è senza gas l’Europa si salva l’Italia ringrazia il Tap
Non c’è mica stato solo il Covid: a luglio ondata di caldo in Asia che fa crescere la domanda di energia per il condizionamento; a settembre un uragano in Camerun, uno dei maggiori produttori di gas, rallenta la produzione di Gnl che alimentaKerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.