Il 2016 è stato davvero l’anno nero per il petrolio in Italia con una produzione nazionale di greggio calata del 31,3%. Un tracollo determinato, in particolare, dallo stop produttivo del giacimento lucano della Val d’Agri in seguito all’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza che ha portato al sequestro, il 31 marzo scorso, del Centro Olio di Viggiano. Gli effetti di cinque mesi con estrazioni di petrolio e gas in Basilicata pari a zero, con la graduale ripresa della produzione a partire da agosto, in una congiuntura economica complessa, con il calo del prezzo del petrolio, sono evidenti nel bilancio di fine anno. Si è scesi, praticamente ai livelli produttivi di un ventennio fa, passando da 5,4 milioni di tonnellate di greggio estratti nel 2015 a 3,7 milioni del 2016, ben 1,7 milioni di tonnellate in meno. Continua a calare, anche la produzione italiana di gas, soprattutto quella a mare. Seppure modesta nel computo nazionale complessivo, quella della Basilicata (regione maggiore produttrice di gas) incide su quella in terraferma per il 58,5% con un calo dell 2016 rispetto all’anno precedente del 32%, passando da 1,56 miliardi di metri cubi a poco più di un miliardo di metri cubi di gas.
Fonte: Il Sole 24Ore – Luigia Ierace (pag. 12)
Greggi ai massimi da novembre
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