L’oro nero ha aggiornato i massimi degli ultimi due anni. Il Wti, quotazione di riferimento per il mercato americano, viene scambiato a 56,6 dollari al barile, mentre il Brent ha da tempo superato quota 60 e viene negoziato a 63,7. Dopo il crollo del 2015, che portò le quotazioni da oltre 100 dollari al barile sino a dei minimi di 28 dollari ad inizio 2016, i prezzi hanno intrapreso un percorso di lento ma progressivo recupero. Alla base della ripresa vi sono le aspettative per un domanda di petrolio in crescita grazie alla ripresa economica mondiale. Ha anche giocato un ruolo chiave l’Opec, il cartello dei produttori, che si è ripetutamente mosso per frenare la produzione di petrolio e limitare l’eccesso di offerta che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Fonte: La Stampa – Carlo Alberto De Casa (pag. 19)
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