A un mese e mezzo dall'accordo annunciato dalla Noc (National Oil Corporation) per lo sblocco dei terminali petroliferi di Ras Lanuf, Es Sidra e Zueitina controllati dalle guardie della Petroleum Facilities Guard (PFG), blocco che da mesi stava a sua volta impedendo la produzione di importanti giacimenti petroliferi e del gas, la notizia che sono caduti sotto il controllo delle milizie del generale Haftar, appoggiato dal parlamento di Tobruk e dal governo egiziano e ostile al governo di Tripoli appoggiato invece dall'Onu, riporta in alto mare la soluzione per via diplomatica del nodo libico. Si tratta di infrastrutture essenziali per garantire la regolare gestione di giacimenti che fanno capo, oltre che a Eni, a Hess, Suncore Energy, OmV, Repsol e Total, e per alimentare un flusso di risorse finanziarie che fanno gola a tutti i contendenti. Senza le quali il caos in cui versa il paese nord-africano rischia di andare definitivamente fuori controllo.
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Gas come il Bitcoin, condizioni senza precedenti quelle in cui è precipitato il mercato, con i vertiginosi rincari del Gnl in Asia che hanno innescato un’ estrema volatilità sugli hub europeiIdrogeno verde anche per alimentare nuove centrali a gas
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