Non solo le bollette dell’energia sono destinate a salite nei prossimi mesi. Ma anche quando dovesse arrivare una inversione di tendenza dei prezzi di gas e petrolio, sui consumatori andrebbero comunque a pesare costi che in questo momento sono stati “congelati”. E che, di fatto, impediranno possibili riduzioni per le tariffe, andando ancora una volta a incidere sui bilanci di famiglie e Pmi. Una sorta di “bolletta nascosta” che ora è possibile anche quantificare: due miliardi di euro che si sono accumulati durante le ultime due revisioni delle bollette. Se non fossero stati congelati, le bollette sarebbero cresciute ben oltre i dieci punti percentuali, sia nel giugno scorso sia nell’ultimo aggiornamento appena annunciato dall’Autorità per l’energia, e un livello doppio di quanto è effettivamente avvenuto. I 2 miliardi di euro sono l’ammontare del gettito per gli oneri di sistema. Alla fine dell’anno, l’Authority si vedrà venire meno la leva della “moderazione” e dovrà cominciare a chiedere almeno una parte dei soldi finora non versati ai consumatori. E se il prezzo delle materi prime non dovesse frenare, potrebbero concretizzarsi aumenti consistenti per le bollette.
Fonte: La Repubblica – Luca Pagni (pag. 26)
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