I debiti stanno diventando la preoccupazione numero uno per l’industria petrolifera. Il problema – sia pure con implicazioni di rischio ben diverse – è condiviso da quasi tutti i protagonisti del settore: dai piccoli operatori dello shale oil americano, sempre più spesso insolventi, alle Major, che solo nel primo trimestre di quest’anno hanno aumentato di un terzo la passività, fino ai Petrostati.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Sissi Bellomo (pag. 35)
Cioffi (Mise) al Consiglio Ue: “Serve una carbon tax”
“Se vogliamo essere competitivi forse dovremmo ricominciare a pensare a una carbon tax che ci permetta di avere una specificità dell’Europa rispetto ad altri Paesi”.Dorsale adriatica Snam, il CdS chiede informazioni al Minambiente
Il Ministero dell’Ambiente ha inviato nell’ottobre 2013 e nel maggio 2015 due richieste di parere in merito a due ricorsi straordinari al Presidente della RepubblicaEni, l’upstream spinge gli utili. Produzione ai massimi storici
Sfruttando il contributo del quarto trimestre, Eni manda in archivio i conti con un preconsuntivo sopra le stime degli analisti e conferma un dividendo 2018 di 83 cent (a fronte degli 80 dell’anno prima).