L’Asia è il nuovo terreno della sfida petrolifera tra l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti dello shale oil. La Cina, fina dal via libera alle esportazioni di greggio americano, si è imposta come primo acquirente, importando 8,08 milioni di barili, superando anche il Canada con 6,84 mb. La potenza dei Paesi dell’Opec è comunque di gran lunga superiore. Riad ha deciso di combattere gli Usa con una strategia commerciale: applicando riduzioni di prezzo per il secondo mese consecutivo ai clienti asiatici. In Asia e in Europa la maggiore insidia per il petrolio saudita non sono gli Stati Uniti, ma la Russia che guadagna forti quote di mercato. L’Arabia Saudita quindi continua ad adottare politiche di prezzo mirate.
Fonte: Il Sole 24Ore, Finanza&mercati – Sissi Bellomo (pag. 30)
Kerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2