Troppe le incognite legate alle quotazioni del petrolio e ad un business plan sfidante che non ha del tutto convinto il mercato. Saipem potrebbe beneficiare della prossima quotazione del colosso Saudi Aramco (già committente del gruppo italiano) che con nuova liquidità a disposizione potrebbe avviare nuovi appalti. Grandi aspettative riguardano, poi, altre commesse come quella che riguarda il gasdotto Turkish Stream, progetto che dovrebbe essere in fase di avvio. A breve gli occhi sono puntati sul vertice Opec del 30 novembre per definire i dettagli dell’accordo sul taglio della produzione, siglato a settembre. Gli analisti sottolineano che un’eventuale intesa avrebbe comunque un impatto limitato sul mercato. L’Arabia Saudita sta cercando di trovare la sintesi tra i membri dell’Opec affinché si sigli un accordo. Nel frattempo, però, il Venezuela ha ottenuto un finanziamento di 2,2 miliardi di dollari dalla Cina per incrementare la produzione della joint venture fra Caracas e China National Petroleum. Inoltre, ad ottobre, l’Iran ha superato per la prima volta l’Arabia Saudita come primo fornitore dell’India.
Fonte: Il Giornale – Sofia Fraschini (pag. 28)
Petrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
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